Progetti

UNA FESTA PER CASARMONICA

La festa di celebrazione dei 10 anni dell’associazione Casarmonica è stata la prima occasione per collaborare con le varie associazioni di Ceglie Messapica e per incontrare gli abitanti del quartiere su cui si sarebbe realizzato il progetto Oasis.

ComuniTazione, insieme alle associazioni Passo di TerraZion, si è occupata della sistemazione dello spazio verde intorno al trullo, dell’animazione dei bambini, dell’open bar Paga il conto con un racconto che ha portato alla creazione dell’Albero delle storie.

LABORATORI DAL BASSO

Abbiamo organizzato un ciclo di corsi di formazione sulla figura del Facilitatore nei Processi Partecipativi. I laboratori, che si svolgeranno a Ceglie Messapica (BR) tra ottobre e novembre 2014, sono aperti a tutti e completamente gratuiti grazie al finanziamento della Regione Puglia Laboratori dal Basso.

i laboratori si possono seguire anche attraverso la diretta streaming o si possono scaricare in un secondo momento dal sito www.laboratoridalbasso.it.

per maggiori informazioni e iscrivervi potete scrivere a asscomunitazione@gmail.com. vi consigliamo inoltre di iscrivervi al gruppo FB dove daremo comunicazione delle eventuali variazioni.

Vi chiediamo cortesemente di girare queste informazioni nelle vostre liste o alle persone che credete possano essere interessate all’argomento!

Ecco il programma:

orario: mattina 9.30-13.00, pomeriggio 15.00-18.30
presso il Palazzo ex Albergo Ferrovia- Via Chiesa, Centro Storico Ceglie Messapica

9-10-11 ottobre – Javier Fernandez – Governance e organigrammi resilienti: come creare strutture efficienti per organizzare team di lavoro.Prendere decisioni efficaci e creative in scenari complessi.
Metodi decisionali: come progettare processi di consenso eccellenti e creare proposte nei gruppi. L’esperienza di “”Altekio, Iniciativas hacia la Sostenibilidad””.
Pro-Action Café e Appreciative Inquiry: metodologie per sostenere la creatività nei gruppi e per dare impulso a processi innovativi nelle organizzazioni.
Future Scenario (I): metodologia partecipativa per la pianificazione resiliente in scenari complessi e incerti. Introduzione, driver, fattori e scenari iniziali.
Future Scenario (II): casi di studio, temi di discussione e costruzione di narrazioni creative per il futuro.
Backcasting/retrospettiva: come progettare proposte resilienti per un futuro incerto.

22-23-24 ottobre – Sara Seravalle – Le basi dello sketchnoting e visuals: lettering, icone, colore e contenitori.
Metafore e templates nella facilitazione visuale.
Graphic recording e facilitazione visuale: Individuare il conflitto e rappresentarlo: visual storytelling.
Facilitare il conflitto: ricerca e rappresentazione delle soluzioni.
Esplorando conflitti e esperienze: la sintesi visuale e lo sketchnoting.
Teoria di gestione creativa dei conflitti.

6-7-8 novembre – Ana Rhodes Castro – Il Process Work e la Democrazia Profonda: concetti di base di un metodo per un nuovo modello di leadership.
Lo sviluppo delle capaciltà personali nella comunicazione e nella facilitazione: imparare a rimanere in equilibrio nel fuoco di conflitti multi-livello.
Dal lavoro personale (innerwork) all’attivismo sociale (worldwork): la teoria sistemica dei gruppi ed il concetto di campo.
Come sviluppare e utilizzare le diversità nei gruppi e nelle organizzazioni, riconoscendo ruoli, ranghi e privilegi. Gli aspetti emozionali e creative nella risoluzione di un conflitto.
La consapevolezza della Democrazia Profonda: come trasformare organicamente le organizzazioni in sistemi sostenibili e resilienti.
Facilitare in team: la Democrazia Profonda nella gestione dei conflitti all’interno di un gruppo di lavoro. L’esperienza della Findhorn Foundation.

12-13 novembre – Serenella Paci – Il metodo Metaplan®: strumenti di comunicazione per gruppi di progettazione e apprendimento. La visualizzazione dei contenuti nel lavoro di gruppo, regole e tecniche di moderazione. “Regole e tecniche di moderazione con il Metaplan®.
Presentazione di casi di studio.” Come preparare una moderazione: esercitazione su come moderare un gruppo di discussione. Moderazione di un gruppo di discussione da parte dei partecipanti. Presentazione di casi di studio.

24 novembre – Giulio Ernesti – Le basi teoriche della tecnica Charette. Alcuni esempi reali: la vicenda del Cavalcavia Bussa a Milano nel Quartiere Isola.
Lavoro pratico su un caso concreto: un quartiere di Ceglie che presenta criticità. Realizzazione di una Charette.

26-27 novembre – Lorenza Soldani – Sociolab: cambiamenti, successi e ostacoli di un’impresa di progettazione partecipativa al femminile. Analisi di casi studio e lavoro in piccoli gruppi sulla strutturazione di un processo partendo dal problema.
Analisi di una struttura di processo e delle diverse tipologie: individuazione di casi su cui lavorare in piccoli gruppi.
Laboratorio sulla costruzione del processo utilizzando casi reali: lavoro in gruppi per la scrittura del processo e presentazione dei casi in plenaria

 

locandina

TrasformAzioni

‘Fa’ provare a questa gente che lascio

l’ebbrezza di camminare insieme.

Donale una solidarietà nuova, una comunione profonda,

una «cospirazione» tenace.

Falle sentire che per crescere insieme

non basta tirar dall’armadio del passato

i ricordi splendidi e fastosi, di un tempo,

ma occorre spalancare la finestra del futuro

progettando insieme, osando insieme,

sacrificandosi insieme.

Da soli non si cammina più.’

Don Tonino Bello

 

Convint* ch il mondo possa cambiare con gesti semplici, piccoli, e persuas* della necessità, oggi, di rimboccarsi le maniche, abbiamo immaginato un ciclo di incontri, spettacoli e attraversamenti lenti di paesaggi, per costruire un’occasione di confronto sulle TrasformAzioni che ci riguardano, ‘stringendo’ l’obiettivo dal globale (cosa accade nel mondo) al locale (cosa accade vicino casa mia), fino all’individuale (azioni che posso fare da domani).

Abbiamo lavorato in cerchio per condividere i saperi e diminuire le barriere fisiche, con tempi che hanno rispettato la necessità di chi racconta e di chi ascolta, per lasciare spazio all’elaborazione di pensieri e proposte.

Abbiamo riletto gli interventi attraverso lo sguardo poetico dei Social Clown, abbiamo attraversato il parco delle Dune Costiere, lentamente, e abbiamo trasformato luoghi straordinari in Teatro, gustando poi il prodotto del lavoro degli uomini e delle donne delle aziende del Parco, confrontandoci con la modalità sorprendente del World Cafè sui temi trattati.

 

Trasformazioni-2 trasformazioni-armamaxa-parco-dune-costiere

OST a scuola!

Alcune studentesse, dopo aver partecipato all’Open Space al Teatro di Ceglie ci hanno chiesto di facilitare un OST nel loro liceo: l’Istituto Comprensivo Cataldo Agostinelli…

Il tema scelto era Ceglie sarebbe più vivibile se… Alla manifestazione ha partecipato l’Assessore alle politiche giovanili Angelo Palmisano.

 

Open Forum a teatro

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Cosa ci fanno un prete, un assessore, una studentessa di liceo, un attore e un’altra quarantina di persone sul palco di un teatro, seduti in cerchio?

Potrebbe essere l’inizio di una barzelletta, o l’inizio di una ri-evoluzione. per me è stata di sicuro la seconda, anche se la componente ‘risata’ è stata fondamentale nell’Open Forum che si è svolto a Ceglie Messapica un paio di settimane fa,  a conclusione di un training sulla Deep Democracy.

Il tema che avevamo scelto con il gruppo di ComuniTazione era la partecipazione a Ceglie.esistono forme di partecipazione reale tra cittadini, istituzioni e associazioni? come funzionano? come potrebbero essere più efficaci? strumenti, metodi, idee per disegnare insieme oggi la realtà di domani.

Il politically correct ha connotato la prima parte dell’evento: ogni voce aveva la possibilità di esprimersi, tutt* ci tenevano a presentarsi, a mostrare come il qualcosa che erano lì a rappresentare faccia il possibile per il cambiamento, per il miglioramento del paese della Val d’Itria. Sforzi e limiti venivano espressi, senza sbilanciarsi troppo…

Il ruolo dei sentimenti nell’Open Forum è per me ciò che lo differenzia da altri strumenti di esplorazione di un tema: l’atmosfera del campo creata dal gruppo è cambiata profondamente nel momento in cui un’artista presente ha comunicato il suo dolore nel non riuscire ad entrare in contatto con la comunità locale, nonostante le numerose iniziative. quel sentimento di frustrazione per non essere ascoltati, quel non riuscire a comunicare, in qualche modo accumunava tutt* sul palco, mogli e mariti, amministrazione e cittadin*, adulti e adolescenti.

Nel momento in cui quel sentimento è stato espresso, si è aperto come un vaso di Pandora, il teatro è stato sommerso da un fluido che collegava tutt*: una lingua comune da quel momento poteva essere usata, ognun* poteva sentirsi liber* di esprimersi, sarebbe sta* ascoltat*.

Quel terreno collettivo, quell’humus fertile, ha permesso di passare ad un gioco di ruoli. individuati i ruoli che polarizzavano la situazione, nello scopo di far emergere una consapevolezza comune, tutt* i/le partecipant* potevano entrare nel campo, esprimere il loro sentire da uno dei punti di vista, passare da un ruolo all’altro, far emergere la necessità di altri ruoli… quindi chi ha voluto, anche per pochi minuti, ha potuto vestire i panni dell’assessore, e l’assessore, libero dal suo usuale ruolo, ha potuto esprimere il cittadino-che-non-ha-voglia-di-partecipare-ad-un-bel-niente che era in lui.

E credo che per tutt* sia stato un momento catartico quando I., nel ruolo della pubblica amministrazione, ha chiesto ad un cittadino lamentoso: ‘ma tu che vuoi??

Il silenzio seguito a quella domanda ha racchiuso per me il senso della partecipazione:

Il non delegare ad astratti enti competenti, ma prendersi la responsabilità delle proprie idee e azioni,

Il saper entrare in contatto con sé quanto con l’ambiente, per poi esprimere sogni e bisogni

Il diritto alla partecipazione è di ognun*, come lo è stare a guardare, non far niente, o aver bisogno di tempo per contattare i propri bisogni.

Quest’incontro è stato come una danza, e i diversi dialetti presenti, la musica: avvicinarsi e allontanarsi, cercarsi, confrontarsi, sfidarsi e passare con disinvoltura da un ruolo all’altro.

Come costruire la pace a ritmo di tarantella…

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